L'importanza delle nostre mani

 

Usiamo le mani ogni singolo istante delle nostre vite per lavorare, comunicare, giocare, creare. Con le mani esprimiamo emozioni, comunichiamo con gli altri. Con le mani tocchiamo oggetti, persone, animali. La mani ci servono per stabilire un contatto primario, eseguono azioni d’istinto, d’attacco, di difesa: elementi primordiali, codici e comportamenti scritti nel nostro DNA.

Antropologicamente, siamo gli unici mammiferi dotati di pollice opponibile, caratteristica che ci ha permesso l’evoluzione nei secoli, lo sviluppo intellettuale, grazie alla creazione di utensili e strumenti che ci hanno portato ad essere gli uomini d’oggi. Si conta che maggiore sia l’opponibilità tra pollice e altre dita, tanto maggiore sarà la destrezza potenziale dell’individuo.
E’ il pollice che ci rende ‘superiori’ rispetto agli altri animali.
 


Mani e cervello aspetti complementari dell’autogoverno degli organi

 

Secondo Daim Batangtaris, moderno ricercatore e studioso della mano e del suo potenziale inesplorato, “mani e cervello rappresentano due aspetti complementari dell’autogoverno degli organi”.

Il nostro corpo è collegato e le nostre mani rispondono agli impulsi inviati dal nostro cervello. C’è uno stretto legame anche fra le emozioni registrate dal cervello e la reazione delle nostre mani; il nostro corpo non mente, come non lo fanno le nostre mani, perché rispondono ad impulsi immediati e universali, inviati dal nostro cervello: da qui nascono diversi studi legati al linguaggio del corpo, che risulta essere molto diverso, rispetto a quello che comunemente esprimiamo a parole…

Ma le mani servono anche per alleviare, o meglio per auto curarsi attraverso la riflessologia zonale. 

Abbiamo infatti tra le mani (è proprio il caso di dirlo) uno strumento potentissimo che se conosciuto e applicato, sarà in grado di risolverci moltissimi disturbi.

Il massaggio delle mani è quello che più di tutti si presta ad essere usato su noi stessi grazie alla sua facilità di utilizzo. 


La periferia rappresenta il centro

 

L’assioma fondamentale della riflessologia nel Massaggio Thailandese si basa sul concetto che: la periferia rappresenta il centro. Pertanto, lavorando sulle mani (e sui piedi) possiamo raggiungere il centro (ovvero l’organo che vogliamo prevenire).

Una precisazione importante: le mani di ogni individuo possono differire per forma e lunghezza delle dita, quindi la localizzazione di ogni punto da trattare non è sempre così ovvia, la reciproca posizione dei punti sulle mani comunque, non si discosta troppo da quella anatomica che troviamo nelle illustrazioni di guida per il trattamento dei punti, inoltre le mani, essendo sempre in attività sono anche meno sensibili rispetto ai piedi o ad altre zone del corpo.

Per l’automassaggio della mano non sono necessari strumenti particolari ed in caso di necessità è possibile servirsi di un oggetto arrotondato, come la gomma di una matita. Per un trattamento veloce è consigliato anche stringere una pallina piuttosto dura con la mano, facendola rotolare sui punti dolorosi da trattare. Il miglior strumento a vostra disposizione però, sarà sempre e comunque la vostra mano. 


La tecnica da utilizzare per questo tipo di auto massaggio consiste nel compiere una serie di compressioni, possibilmente ritmate, con gesto fermo e senza strofinare la pelle. 

Sarà necessario applicare una pressione (o un movimento circolare) sufficientemente profonda con il pollice, tale da avvertire le ossa ‘sotto la pelle’. Si consiglia di applicare il movimento con attenzione, in modo tale da visualizzare, anche attraverso la nostra intuizione, il tipo di beneficio che vogliamo ottenere.

Quando troviamo un punto dolente, occorre insistere premendo in modo continuativo, esercitando delle ‘pulsazioni’ anche per alcuni minuti prima di passare ad un’altra zona, fino a quando sentiremo il dolore lenire. Per intervenire sul dorso della mano, si può usare il pollice o l’indice.

Fermezza, decisione e dolcezza devono miscelarsi all’azione riflessa del massaggio; il tocco deve essere calmo e preciso ma ricettivo (simile al tocco di un pianista esperto). Con il tempo e la pratica sarà comunque facile migliorare la propria tecnica.

Proponiamo le mappe generali di trattamento per le zone: cefalica, toracica, addominale e pelvica, e la loro disposizione sulle mani.


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